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La normativa sulla raccolta del ferro vecchio

Una delle principali responsabilità delle aziende operanti nei settori industriali più disparati è lo smaltimento dei rifiuti. In particolare, il ferro risulta tra i materiali più inquinanti se riversato nell’ambiente senza rispettare le norme vigenti. A tal proposito, la legislazione italiana prevede un iter imprescindibile riferito sia alle modalità di smaltimento che di recupero e trasporto.

Perché affidarsi ad aziende autorizzate e specializzate

Come accennato precedentemente, i materiali ferrosi rappresentano un rischio ambientale particolarmente gravoso. Per questa ragione, soprattutto quando si tratta di rifiuti di tipo industriale, le norme vigenti impongono necessariamente il ricorso ad aziende specializzate e con le rispettive autorizzazioni in merito. Al fine di riconoscere più agevolmente le società che rispettano tali criteri è possibile consultare l’Albo nazionale dei gestori ambientali. Attraverso tale modalità regolamentata i rifiuti ferrosi vengono trattati nel rispetto dell’ambiente con una notevole possibilità di poter riutilizzare i materiali mediante i processi di riciclo. Tali aziende autorizzate hanno infatti la facoltà non solo di procedere con l’approvvigionamento e il trasporto, ma anche di procedere con le modalità di purificazione e riciclo.

Cosa impone la normativa vigente relativa allo smaltimento di materiali ferrosi

La regolamentazione definitiva riferita alle gestione di rifiuti ferrosi è avvenuta lo scorso 1 febbraio 2018, attraverso un decreto legge che semplifica i passaggi burocratici. La normativa è riferita sia alle qualifiche e competenze delle società di smaltimento, sia ai doveri dell’azienda che produce il materiale da smaltire. Innanzitutto, la norma rende esclusiva degli iscritti all’Albo nazionale dei gestori ambientali la facoltà di poter adempiere a tale funzione. Inoltre, chi opera la raccolta dei rifiuti ferrosi deve redigere un documento che certifichi entità e tipologia di materiale prelevato e con quale modalità. Chiaramente, da definire anche la produzione e provenienza laddove si tratti di un servizio riferito per più aziende con il medesimo veicolo dedicato al trasporto. Il formulario che viene prodotto da tale azione deve essere realizzato con 4 copie; 3 spettanti all’azienda che si è occupata della gestione dei rifiuti e una destinata all’ente che li ha prodotti. Contestualmente, anche i veicoli utilizzati per tale mansione devono essere regolarmente registrati e certificati, con annessa menzione nel formulario prodotto in fase esecutiva.

Finalità del formulario

Come sottolineato precedentemente, la relazione dell’attività di smaltimento avviene attraverso la compilazione di un formulario che va redatto in 4 copie da distribuire alle parti interessate. La società che opera lo smaltimento, così come l’azienda che richiede il servizio in quanto produttrice di rifiuti, devono necessariamente conservare tale documento per minimo 5 anni. Tale precauzione permette un consulto tempestivo laddove dovessero subentrare problematiche o necessità tali da dover andare a consultare tutte le fasi osservate. Per tale ragione, il formulario deve essere compilato inserendo anche peso specifico dei rifiuti per azienda; in tal senso, è sempre possibile monitorare la produzione delle singole attività nell’arco di 12 mesi o più. Non meno rilevante è anche la menzione dei mezzi utilizzati e di tutte le certificazioni che ne legittimano l’attività, compresa la capacità massima di carico che ammonta a 3,5 tonnellate.

Modalità di smaltimento dei materiali ferrosi

Entrando nel merito delle attività pratiche legate allo smaltimento, i rifiuti ferrosi meritano un trattamento specifico al fine di scongiurare un gravoso impatto ambientale. Dopo la raccolta e il conseguente trasporto presso i centri di smistamento, avviene una prima fase volta a distinguere la tipologia di materiali e il rispettivo trattamento adeguato. Successivamente, al fine di ridurre lo spazio e concentrare il quantitativo da trattare vengono utilizzati strumenti come presse a calore che compattano i materiali. In ultima fase, vengono utilizzati dei macchinari appositi per ultimare il processo di fusione dei metalli.

Riciclo dei materiali ferrosi

Una volta terminato il processo volto alla fusione dei materiali ferrosi, è possibile procedere al riciclo dei rifiuti seguendo alcuni passaggi fondamentali. Al fine di rendere il ferro fuso nuovamente utilizzabile è necessario procedere con una prima fase volta a rimuovere le impurità. Una volta purificati i materiali, con l’ausilio di strumenti appositi è possibile aggiungere altre sostanze, principalmente di tipo chimico, al fine di rendere più elaborate e corpose le realizzazioni a seconda della destinazione finale. Tale pratica è consuetudine consolidata visti gli innumerevoli benefici e vantaggi conseguibili. Trattandosi di una materia prima non illimitata, attraverso le modalità di riciclo è possibile riutilizzare all’infinito gli scarti industriali di tipo ferroso per garantire l’utilizzo per la realizzazione di nuove strutture e strumenti. Infatti, una volta ultimato il processo di purificazione il ferro prodotto può essere utilizzato per qualsiasi genere di produzione industriale.